L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul secondo trimestre 2025 rileva un lieve miglioramento delle aspettative, continuando il trend di ripresa dei primi mesi dell’anno.
Ecco il saldo fra pessimisti e ottimisti dei principali indicatori sulle previsioni degli imprenditori biellesi dell'industria manifatturiera e del terziario per il secondo trimestre 2025:
Il commento di Paolo Barberis Canonico, presidente Uib
A commentare l’indagine è Paolo Barberis Canonico, presidente Uib: "I dati della nostra ultima indagine economica, pur mostrando un lieve miglioramento, non colgono ancora la rapidità e l’intensità dei cambiamenti geopolitici in atto. Il quadro complesso e altamente variabile del commercio estero, determinato della mutevole situazione dei dazi, rischia di avere un impatto dirompente sull’economia globale. E' un momento delicato, in cui serve una valutazione puntuale e un'attenta negoziazione, in cui il ruolo dell'Europa sia centrale. E' urgente, dunque, una risposta europea unitaria, solida e ben ponderata nei confronti degli Stati Uniti. E serve un piano tempestivo, strutturato e incisivo a supporto della competitività delle nostre imprese."
Le parole del presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto
“I dati congiunturali relativi al secondo trimestre del 2025 sorprendono in positivo, segnalando una tenuta migliore delle attese per l’economia piemontese. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto dopo mesi di annunci sui dazi che espongono a notevoli rischi il nostro export. L’andamento che registriamo dalle risposte che compongono questa indagine conferma, invece, la resilienza del nostro sistema produttivo, capace di adattarsi rapidamente a scenari altamente complessi grazie alla forza delle filiere, alla qualità del ‘Made in’ e alla capacità di presidiare mercati strategici a livello globale. Si tratta di un segnale importante, che va colto per continuare a investire, innovare e rafforzare la competitività per trasformare questa ripresa in crescita strutturale”.