"Il settore meccanotessile e meccanico italiano e così anche il nostro distretto Biellese, si trova di fronte a sfide significative a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti, con un impatto che, se le nuove tariffe verranno confermate dopo la sospensione di 90 giorni decisa dal presidente Donald Trump, inevitabilmente nel breve periodo può fare aumentare i costi, rallentare le esportazioni e influenzare la competitività e la crescita delle aziende. Tuttavia, adottando strategie come l'innovazione l’ottimizzazione dei costi e la diversificazione dei mercati, le imprese possono ridurre l’impatto negativo dei dazi e continuare a crescere". Così Filippo Lanaro, presidente della Sezione Meccanici dell’Unione Industriale Biellese è intervenuto sulla Stampa Biella commentando lo scenario del commercio internazionale.
"Per l'industria meccanotessile biellese ci sono opportunità di trasformare questa difficoltà in un vantaggio competitivo. Siamo produttori ed esportatori di macchinari con alto valore tecnologico ed abbiamo un tessuto di piccole e medie imprese molto dinamiche e flessibili, con un bagaglio di conoscenze, capacità d'innovazione e personalizzazione non facilmente riscontrabili in altri paesi. Adattandosi rapidamente alle circostanze le imprese biellesi possono non solo superare gli ostacoli creati dai dazi, ma anche emergere come leader nel meccanotessile a livello globale".
"I dazi potrebbero incentivare le aziende biellesi a investire in innovazione e ricerca per migliorare la qualità dei prodotti così come investimenti in automazione e digitalizzazione dei processi produttivi per ridurre i costi di produzione a lungo termine e rendere i prodotti più competitivi; potrebbero promuovere lo scambio tra l’industria meccanotessile-meccanica e l’automazione per implementare prodotti ad alto valore tecnologico; infine, potrebbero rafforzare i loro brand come “produttori premium” di soluzioni tecnologiche avanzate. Infine, con la storia e la tradizione industriale di Biella, potrebbero diventare davvero un fattore di promozione sul mercato internazionale, anche con l’aumento dei dazi".