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Sviluppo dell'impresa - Storia d'impresa - 23/05/2024

Inoma in missione in Nord Africa

Il team di supertecnici occupato nella messa in sicurezza di un impianto di produzione e distribuzione di energia e gas. Le parole del ceo Giovanardi

Nasce la "cyber squadra" di Inoma, società biellese di consulenza It che offre servizi informatici ad alto livello tecnologico e da oltre 10 anni si occupa di tutte le possibili soluzioni di gestione, sviluppo e progettazione in questo campo. 
Il team si chiama Nemesis, ed è composto da 4 supertecnici tutti equipaggiati di laurea magistrale e tutti under 40. La divisione, già in attività da qualche tempo, sarà in missione in Nord Africa dove dovrà occuparsi della messa in sicurezza di un’infrastruttura delicata, un impianto di produzione e distribuzione di energia elettrica e gas.

 

Le parole del ceo Gianluca Giovanardi
“Ovviamente essendo questo tipo di aziende obiettivi sensibili e vitali per il loro Paese, del quale rappresentano e sostengono l’”ossatura”, la nostra missione deve osservare la massima discrezionalità. Dovremo aggiornare il sistema affinché rispetti i regolamenti nazionali, garantire la piena continuità del servizio con un piano di backup e disaster recovery. Lavorare quindi su tutti i device e sulla loro cyber security perché un attacco sarebbe fatale, creerebbe interruzione di servizio rendendo il sistema Paese stesso vulnerabile”.

Il lavoro del team si concentrerà sulla capacità di comprendere e prevenire attacchi esterni e interni. Una battaglia a tutto campo contro i malware, in pratica codici malevoli fra i quali anche i virus, che possono paralizzare i sistemi informatici e quindi, in questo caso specifico, il funzionamento degli impianti di distribuzione.

 

L'obiettivo di Nemesis, la squadra di "supertecnici"

“Nemesis, cresciuta sull’esperienza maturata attraverso lo sviluppo di software e di integrazione di sistemi con grandi aziende nel campo energetico, finanziario e bancario, si muoverà in ambito tecnico e normativo, regole a cui gli enti si devono adeguare - prosegue Marco Vallini, Cto (responsabile tecnologico) specializzato in sicurezza informatica, che vanta una quindicina di pubblicazioni internazionali sulla materia -. Tradurremo il tutto in concetti pratici individuando gli strumenti più opportuni. Agiremo sul “cervello” di un’impresa perché se di questo si perde il controllo va a rischio l’intero sistema. Gli attacchi informatici si stanno facendo sempre più subdoli, in tre anni si sono notevolmente raffinati. Alcuni malware possono restare nascosti e latenti per anni per poi far implodere un’infrastruttura in modo imprevedibile. Oppure possono carpire informazioni per poi rivenderle ai diretti concorrenti senza che nessuno sospetti o intercetti il furto di dati”.
 

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