"Gli imprenditori biellesi hanno un DNA diverso, lasciano traccia sul territorio curando uno stretto rapporto con le persone che lavorano in azienda e più in generale con il territorio: la storia dell'elettrificazione del Biellese e i 100 anni dell'Elettrotecnica Vallestrona rappresentano un esempio in questo senso". Con queste parole il direttore dell'Unione Industriale Biellese, Pier Francesco Corcione, ha fatto gli onori di casa, nei giorni scorsi, alla presentazione del libro Biellettrico 1882-1962: dalla prima scintilla all’ENEL nella Sala Conferenze dell’Unione Industriale Biellese.
Sono poi intervenuti Marcello Vaudano, presidente DocBi - Centro Studi Biellesi, che ha ricordato l'articolato progetto che ruota intorno al libro, a partire dalla con la mostra attualmente in corso presso la Fabbrica della Ruota di Pray fino agli spettacoli teatrali che, i prossimi 8 - 13 e 15 ottobre, metteranno in scena le storie raccontate nel volume. Il libro tratta dell’affascinante e sconosciuta storia dell’elettrificazione del Biellese, con un focus sul centenario dell’Elettrotecnica Vallestrona. Francesco Sommaruga, quarta generazione alla guida dell'azienda, ha quindi ripercorso la storia imprenditoriale e di famiglia, sottolineando la scelta di festeggiare il centenario con un'iniziativa che potesse lasciare un segno. Da qui è nata l'idea di realizzare il libro e la mostra in corso alla Fabbrica della Ruota.
Danilo Craveia, curatore del libro, è quindi entrato nel vivo del tema dell'elettrificazione, partendo dalla prima lampadina accesa nel Biellese (era il 1882) e dal fatto che fu un famoso mago del tempo, Patrizio De Castiglioni, a mostrare in città già qualche anno prima (1871) la "magia" dell'elettricità, facendo uscire lampi dalle dita e facendo letteralmente drizzare i capelli del pubblico. Ha poi sottolineato il ruolo degli industriali nella ricerca di fonti di elettricità come forza motrice per le fabbriche a partire dalla costituzione di centrali idroelettriche, con i primi esperimenti di autoproduzione di energia per l'illuminazione da parte di Pietro Ubertalli in Valsessera.
Anche sul fronte dello sviluppo dei trasporti l'elettricità fu fondamentale, in particolare con i progetti di elettrificazione dei collegamenti ferroviari: la Biella-Oropa, ad esempio, e la funicolare del Piazzo. Craveia ha inoltre ricordato i casi delle comunità energetiche ante litteram che sono sorte in diversi centri del Biellese, ad esempio quella di Sagliano che riuscì ad avere l'elettricità prima di Biella. E' stato poi ricordato il ruolo dell'elettricità nell'ambito medicale, con il primo elettrobisturi assemblato da un chirurgo candelese, e nell'ambito formativo, con il particolare riconoscimento (anche dal punto di vista contrattuale) degli elettricisti come professionisti indispensabili all'economia e alla società.
Infine, grazie ad una ricerca delle inserzioni pubblicitarie dell'epoca, il volume ha riscoperto i nomi dei professionisti che hanno elettrificato il Biellese, dal più noto Tamagno ad altri nomi ormai dimenticati ma che hanno contribuito a fare la storia dell'elettricità sul territorio.
INFO: Fabbricadellaruota.it
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