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News - 14/10/2022

"Uguaglianza non solo come diritto ma anche come pilastro per la crescita economica sostenibile"

Le parole del vice presidente Giancarlo Ormezzano al convegno Uib sulla parità di genere

Da sinistra: Andrea Catizzone, Ilaria Sala, Chiara Caucino, Giancarlo Ormezzano

 

"L’uguaglianza di genere non è solamente un diritto umano fondamentale, ma anche un pilastro di una crescita economica sostenibile. Una maggiore partecipazione delle donne alla vita lavorativa e sociale è un formidabile motore per promuovere la crescita economica, per affrontare le disuguaglianze e la profonda crisi demografica in corso". Così Giancarlo Ormezzano, vice presidente Unione Industriale Biellese con delega al Welfare e Relazioni Industriali, è intervenuto al convegno "Parità di genere. Certificazione, fra obblighi ed opportunità", organizzato nei giorni scorsi dall'Uib.

 

Dopo l'apertura dei lavori da parte del vice presidente Uib, si sono susseguiti gli interventi di Chiara Caucino, Assessore Regione Piemonte all’Infanzia, Genitorialità e ruolo della famiglia nelle politiche del bambino, Politiche della casa, Benessere animale, Pari opportunità, Personale ed organizzazione, Affari legali e contenzioso, e di Ilaria Sala, Consigliera di Parità della Provincia di Biella. Ad affrontare la certificazione di parità illustrando il quadro normativo, fra obbligo o opportunità, evidenziando i possibili vantaggi per le imprese, è stata Andrea Catizone, Legal advisor su gender equality, diversity and inclusion.

 

Le opportunità della Certificazione della Parità di genere

L'obiettivo dell’incontro, organizzato con 4.Manager, è stato comprendere le opportunità e i vantaggi offerti dalla Certificazione della Parità di Genere, introdotta dalla Legge 5 novembre 2021, n. 162, con la quale il Legislatore - in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - è intervenuto in materia di Pari Opportunità sul luogo di lavoro, stanziando risorse complessive pari a 10 milioni.

La misura ha lo scopo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il gender pay gap attraverso la creazione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, che dovrà migliorare le condizioni di lavoro delle donne anche in termini qualitativi, di remunerazione e di ruolo e promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese.

 

I dati

"L’edizione 2021 del Global Gender Gap Index, rilasciato dal World Economic Forum, ha studiato e classificato 156 paesi in tutto il mondo - ha spiegato Ormezzano -. L’Italia è al 63° posto, dietro a Bolivia e Colombia. Quando si va nello specifico, si legge che l’Europa è al secondo posto come parità di genere, ma “at the bottom” ci sono Italia e Bosnia Herzegovina. Sicuramente è un dato eclatante, ma forse poco noto, che pone la necessità di risalire alle radici del problema".

 

Ancora poche donne scelgono le materie STEM

I percorsi fatti verso la riduzione del gap tra uomini e donne sono complessi e articolati, per cui necessitano di un’analisi che consideri luci e ombre: "Notevoli progressi sono stati fatti nel campo dell’accesso all’istruzione, ma le donne continuano a perseguire filiere di studio con minori prospettive e, in particolare, sono ancora in netta minoranza nelle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Le scelte sul percorso formativo hanno un impatto sul successo della transizione scuola-lavoro. Il gap di genere, infatti, appare non tanto sul numero assoluto, ma nello specifico sulla qualità del lavoro; le donne che lavorano hanno maggiori probabilità di lavorare a tempo parziale, con una retribuzione più bassa e in settori meno redditizi".

 

Promozione della parità di genere come presupposto di “sviluppo sostenibile"

"Promuovere la parità di genere - prosegue il vice presidente Uib - ha prima di tutto un fondamento di civiltà sociale, ma rappresenta, in particolare per l’Italia, anche una forte valenza economica. La promozione della parità di genere costituisce infatti un presupposto di “sviluppo sostenibile”. Sostenibilità non significa solo attenzione all’ambiente e transizione ecologica. È un concetto più complesso che riguarda il rapporto tra economia e società e che per questo si declina anche nella più ampia sostenibilità sociale, di cui la parità di genere è uno dei pilastri".

 

Più parità per contrastare lo tsunami demografico

Una maggiore partecipazione delle donne alla vita lavorativa e sociale è un formidabile motore per promuovere la crescita economica e per affrontare le disuguaglianze e la profonda crisi demografica in corso: "In questo senso - ha concluso Ormezzano - le politiche volte ad aumentare l’occupazione femminile aiuterebbero a guardare con più ottimismo all’impatto della demografia sul mercato del lavoro. Credo che per sopravvivere allo tsunami demografico, si debba investire in istruzione, innovazione e lavoro, puntando proprio sui (pochi) giovani e sulle donne".

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