Una fibra a chilometro zero, custode di antiche tradizioni che hanno creato un vincolo indissolubile tra uomo, animale e ambiente: è la lana italiana, 100% piemontese, che Vitale Barberis Canonico, lanificio tra i più antichi al mondo con oltre 350 anni di storia e giunto alla tredicesima generazione familiare, ha scelto come nuova proposta la propria linea di tessuti sostenibili H.O.P.E (acronimo di How to Optimize People and Environment), in particolare per la realizzazione di cappotti.
La ricchezza della tradizionale transumanza
Deriva dai velli delle pecore di razza “biellese”, allevate con il metodo della pastorizia nomade, scandita dai ritmi naturali e dall’alternarsi delle stagioni. Da maggio a settembre le greggi pascolano negli alpeggi ai piedi dei ghiacciai alpini, ad un’altitudine di 2.600 – 2.700 metri, per migrare all’inizio dell’autunno e trascorrere i mesi più rigidi nelle distese erbose della pianura piemontese. Prosegue così la grande tradizione della transumanza, una pratica tipica del bacino del Mediterraneo e delle Alpi considerata uno dei metodi più sostenibili di allevamento al mondo, poiché si fonda sul rapporto simbiotico tra uomo e ambiente e sull’uso sostenibile delle risorse. Un’attività che ha una valenza culturale rilevante, tanto da essere inserita dal 2019 nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Per gli animali la pastorizia transumante significa un’alimentazione ricca e varia di foraggi naturali che gioca un ruolo fondamentale nel loro benessere, con un’influenza positiva sulla qualità del pelo.
Come valorizzare la lana delle pecore "bionde"
Non tutte le pecore “biellesi”, però, producono una lana idonea alla filatura e alla tessitura. Rispondono a queste caratteristiche solo le pecore “bionde”, che si distinguono dalle “bianchere” per il vello dai caratteristici riflessi dorati che ricordano la seta. È una lana vigorosa, rustica, dalla finezza ordinaria, che conserva le suggestioni e la fierezza dei paesaggi alpini. Una lana per molto tempo destinata allo smaltimento, ora valorizzata da alcuni pastori che lavorano con grande passione al miglioramento costante della qualità.
Vitale Barberis Canonico ha scelto di interpretare questa materia unica nel suo genere in un tessuto da cappotto, dalla mano secca e rustica e dal sapore retrò per la disegnatura a resca e la gamma cromatica derivata dai volumi dell’archivio storico del Lanificio.