Nella foto la platea di imprenditori, fra cui anche la delegazione dell'Unione Industriale Biellese
Affermare con forza l’importanza per le imprese e per l’economia nazionale del completamento delle infrastrutture che connettono l’Italia agli altri Paesi europei e all’Estremo Oriente, grazie all’iniziativa per la nuova via della seta, è l’obiettivo dell’incontro “Il Sistema Industriale a Sostegno dei Corridoi Europei” che si è svolto mercoledì 12 settembre a Torino presso il Centro Congressi dell’Unione industriale.
Oltre 200 imprenditori hanno partecipato all’appuntamento promosso da Confindustria Piemonte e Unione industriale di Torino, insieme a Confindustria, che ha visto la partecipazione dei Presidenti delle Confindustrie Regionali e Territoriali attraversate dai Corridoi Europei e di una rappresentanza di Medef Auvergne/Rhône-Alpes.
L’incontro, dopo i saluti del Presidente dell’Unione Industriale Dario Gallina e la relazione introduttiva del Presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, è proseguito con le relazioni di Raffaele Marchetti, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione della Luiss Guido Carli, e di Jean-Luis Colson, Capo unità Reti di Trasporto DG MOVE, della Commissione Europea. Sono seguiti gli interventi di alcuni Presidenti presenti in sala e le conclusioni del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
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L’area economica europea integrata che va da Trieste a Lione, passando per Treviso, Padova, Verona, Bologna, Milano, Novara, Torino e Grenoble, nel 2016 ha generato un Pil di 1.191 miliardi di euro, più grande di quello della Spagna (1.118 miliardi) e della somma di due colossi come il Baden-Württenberg e la Baviera (1.049 miliardi insieme). L’Italia è interessata dal Corridoio Mediterraneo, il Corridoio Reno-Alpi e lo Scandinavo. Il solo Corridoio Mediterraneo, di cui è parte anche la Torino-Lione, interessa il 18% della popolazione europea e attraversa regioni che rappresentano il 17% del PIL comunitario.
Per il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: «Confindustria ha sempre sostenuto l’importanza strategica dei Grandi Corridoi Europei sin dalla loro prima definizione, convinta che una vera rete europea di trasporto interconnessa, interoperabile e sostenibile rappresenti una precondizione e uno strumento essenziale all’integrazione economica e sociale dell’UE e dell’Italia nell’UE. Dopo 24 anni dal Consiglio Europeo di Essen, che già individuava come progetti prioritari le direttrici ferroviarie europee dalla Germania alla Sicilia e dal Portogallo all’Ucraina, attraverso il Brennero e il Moncenisio, sarebbe inconcepibile fermare i cantieri e rimettere in discussione tutto per valutare nuovamente opere già più volte valutate, discusse, riviste, progettate, concordate, finanziate e ormai in corso di realizzazione».