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Comunicato Stampa - 03/12/2014

Il futuro del lavoro, il lavoro nel futuro - Esperienze e prospettive a confronto

Si è svolto oggi, mercoledì 3 dicembre, il convegno “Il futuro del lavoro, il lavoro nel futuro. Esperienze e prospettive a confronto”, promosso da Città Studi Biella e dall’Unione Industriale Biellese per conoscere le novità introdotte nel mondo del lavoro (jobs act, garanzia giovani, alternanza scuola/lavoro) e discutere delle prospettive del lavoro giovanile. Un tema di grande attualità che è stato affrontato attraverso l’analisi delle best practice di inserimento di giovani talenti nelle realtà produttive. Particolare rilievo è stato dato alla case history “Botteghe di Mestiere”, un’iniziativa attivata con Italia Lavoro nell’ambito del programma A.M.V.A., promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e di sostenere i mestieri a vocazione artigianale nel delicato passaggio generazionale.

All’evento hanno preso parte Giovanni Chiabrera (Responsabile Macro Area Nord di Italia Lavoro SpA), Pietro Viotti (Responsabile Regionale del Programma Apprendistato della Regione Piemonte), Emanuele Ramella Pralungo (Presidente della Provincia di Biella), i Responsabili Risorse Umane delle aziende Successori Reda SpA (Fabrizio Gilone), Vitale Barberis Canonico SpA (Stefano D’Agostin), Caffarel SpA (Alessandro Olivero), oltre a due dei giovani che hanno aderito al progetto: Elisa Gravina (Italfil SpA) e Gabriele Giacobbe (Successori Reda SpA).

Il convegno ha evidenziato la necessità di continuare la politica di collaborazione tra scuola e imprese, che consente ai giovani di imparare lavorando e alle aziende di trovare nuove leve che possano garantire quel turn-over indispensabile per continuare ad essere competitive sul mercato. “In Piemonte le politiche di integrazione scuola/impresa sono particolarmente attive ed efficienti – ha dichiarato Pietro Viotti, Responsabile del Programma Apprendistato della Regione Piemonte – il coordinamento e la collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti è fondamentale, le Botteghe di Mestiere ne sono un chiaro esempio. Nella strumentazione dedicata all’incontro fra studio e lavoro, occorre inoltre ricordare il contratto di apprendistato, che solo in Piemonte ha consentito di inserire più di 800 ragazzi in azienda”. Tra le nuove iniziative mirate ad agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani, Giovanni Chiabrera di Italia Lavoro ha illustrato il programma nazionale “Garanzia Giovani”, con il quale il Ministero del Lavoro ha stanziato 97 milioni di euro per il Piemonte: “Si tratta di un programma a sostegno dell’esperienza formativa di giovani dai 15 ai 29 anni, al quale si aderisce tramite iscrizioni al sito della propria Regione o del Ministero. Le agenzie formative accreditate e i centri per l’impiego avranno un ruolo di mediazione tra le richieste pervenute dalle aziende e le candidature dei ragazzi, occupandosi della pre-selezione degli stessi in funzione delle attività formative più idonee, in Italia e all’estero”.

Il convegno è stata occasione per fare il punto sulla conclusione di un importante progetto formativo. Nei mesi passati Città Studi, attraverso l’area MAC- Mestieri Contemporanei, e l’Unione Industriale Biellese hanno supportato l’avvio di due Botteghe di Mestiere, rispettivamente “Trame Preziose” e “Textile Training”, grazie alle quali 60 giovani disoccupati, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, hanno avuto l’opportunità di svolgere 6 mesi di tirocinio retribuito all’interno di 14 aziende appartenenti a diversi comparti della filiera tessile. “Città Studi ha creduto da subito e fortemente nel progetto Botteghe di Mestiere, che coniuga la formazione professionale di tipo teorico con l’operatività pratica che si matura con l’esperienza diretta in azienda – afferma Donato Squara, Direttore generale di Città Studi - La richiesta di figure professionali qualificate in ambito tessile, cui il sistema industriale piemontese andrà incontro nei prossimi anni, ha bisogno di iniziative che si muovano in questa direzione. I mestieri a vocazione artigianale devono essere promossi e valorizzati, perché rappresentano interessanti opportunità in termini occupazionali. Per questo, in linea con la mission aziendale, qualche anno fa Città Studi ha creato MAC, un’area specifica dedicata al recupero e alla diffusione dei mestieri d’arte contemporanei”.

Alla Bottega “Trame Preziose” hanno aderito 8 aziende: Botto Giuseppe & Figli, Filatura Bertoglio Italo, Fratelli Piacenza, Tintoria Finissaggio 2000, Lanificio Angelico, Lanificio di Pray, Arsalitartes, Successori Reda. Alla Bottega “Textile Training” hanno preso parte 6 aziende: Quality Biella (capofila del progetto), In.Co – Industria Confezioni, Italfil, Lanificio Ermenegildo Zegna, Stamperia Alicese, Vitale Barberis Canonico.
A fine progetto si è potuto rilevare un dato incoraggiante: dei 60 tirocinanti coinvolti, infatti, circa il 35% ha avuto la possibilità di continuare l’esperienza lavorativa all’interno dell’azienda. I mestieri appresi nell’ambito della Bottega riguardavano le principali fasi di lavorazione della filiera tessile: filatura e bobinatura, tessitura, finissaggio, confezione, rammendatura e controllo qualità. “Dobbiamo riuscire a riportare al suo ruolo centrale nell’economia la ‘fabbrica’ – afferma Pier Francesco Corcione, Direttore dell’Unione Industriale Biellese – luogo di produzione innovativo e creativo, che anche a livello territoriale è ancora in grado di offrire occasioni di occupazione per i giovani talenti. Il settore tessile rappresenta ancora una grande opportunità in termini di occupabilità e ricerca di figure professionali innovative e creative: a livello nazionale rappresenta il secondo settore per numero di imprese e addetti, con una previsione di crescita del 6% nei prossimi 5 anni. A livello locale, in particolare, si stima che l’industria biellese darà opportunità di inserimento da 1200 a 1800 addetti. La realtà, dunque, è che l’industria biellese avrà bisogno nei prossimi anni di tecnici con una formazione specifica: oggi, però i corsi di studio che mirano a tali professionalità rischiano di essere deserti. È quindi fondamentale che i giovani studenti possano considerare la scelta del percorso di studi da intraprendere con una visione ampia, concreta e informata”.

Alessandro Olivero ha evidenziato i risultati positivi raccolti anche dall’esperienza dell’azienda Caffarel SpA, produttrice dello storico Gianduiotto 1865, che ha attivato la Bottega “L’Arte del sapere”. In questo caso i ragazzi coinvolti sono stati 12 e di questi ben il 50% ha trovato impiego, in azienda e in altre attività commerciali ad essa collegate.

Tra gli aspetti più apprezzati dai ragazzi coinvolti, la possibilità prevista dalle Botteghe di poter lavorare, a rotazione, in tutti i reparti dell’azienda. “Assistere a tutte le fasi di lavorazioni e vedere come concretamente il prodotto si trasforma, dal momento in cui entra a quello in cui esce dalla fabbrica, è affascinante” – racconta Elisa Gravina, studentessa di Disegno Industriale presso il Politecnico di Torino, che ha concluso il tirocinio nell’azienda Italfil di Sandigliano. “È vero, ti rendi proprio conto di come un semplice filo diventi una pezza – ribadisce Gabriele Giacobbe, tirocinante presso Successori Reda – in questi mesi ho imparato più di quanto io stesso mi aspettassi e credo di aver capito che ‘da grande’ voglio fare il tessitore”.

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