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News - 04/09/2014

1864-2014/ 150 anni di industria, industriali e società nel Biellese

1963
Il 14 gennaio, il pretore di Biella, dottor Giuliano Grizi, emana una sentenza destinata a fare epoca e giurisprudenza. "Si trattava del dispositivo giuridico che rese effettiva, per la prima volta in Italia, la parità di salario tra uomo e donna fino ad allora ancora divisi da sensibili differenze nella retribuzione. La CGIL di Biella, la prima in Italia (senza l'appoggio delle organizzazioni sindacali a livello nazionale), guidata da Adriano Massazza Gal, promosse una "vertenza pilota" originata dalle rivendicazioni di una tessitrice della ditta Tallia Galoppo di Vigliano Biellese. La causa ebbe esito favorevole in tutti i gradi di giudizio e la conquistata parità fu applicata per tutte le lavoratrici. Nel Biellese, il pregresso degli ultimi cinque anni fu sanato con un una tantum e gli imprenditori si impegnarono a regolarizzare la questione nel successivo accordo contrattuale".

1964
Il primo gennaio Biella si sveglia senza la sua "Fabbrica del Ghiaccio". L'attività era ufficialmente cessata al 31 dicembre 1963, dopo sessantacinque anni di produzione. "All’inizio di marzo del 1899 il dottor Scipione Vinaj, direttore dello stabilimento idroterapico di Andorno Micca, e l’ing. Adamo Levi esposero a un’assemblea appositamente convocata “l’utilità e la convenienza di un impianto per la produzione di ghiaccio”". La “Società Anonima Biellese per la Fabbricazione di Ghiaccio Artificiale” fu costituita ufficialmente il 5 maggio 1899 "da una eterogenea “cordata” di individui che, oltre a cercare un utile economico investendo in quella novità industriale, avevano interessi diretti nella possibilità di rifornirsi di ghiaccio a buon prezzo e, soprattutto, con continuità tutto l’anno". Lo stabilimento, allestito da Giulio Ottolenghi e dall'ing. Eugenio Catella, si trovava in viale Matteotti (allora viale Regina Margherita) su un terreno di proprietà dell'Ospedale degli Infermi di Biella . "L'iniziativa ebbe subito un grande successo commerciale, tale da non poter far fronte alle richieste quotidiane. La vendita del ghiaccio avveniva anche "porta a porta" grazie ad un carro trainato da un cavallo da cui un commesso richiamava l'attenzione con il suono di una tipica trombetta d'ottone "stonata". La gente usciva per strada "con stracci in mano per non "bruciarsi" nel portare su a casa il blocco ghiacciato". Il ghiaccio si comprava a soldi. Prima dell'ultima guerra "quattro soldi di ghiaccio", un quinto di lira, corrispondevano ad un quantitativo discreto e sufficiente per le necessità di una famiglia".

1965
L'acqua di Graglia, la "Lauretana", sta per essere imbottigliata per la prima volta. Stava per nascere una delle industrie biellesi di maggior successo e tra le più conosciute al mondo. "La sorgente sgorga dalla viva roccia a circa 1050 metri di altitudine; è stata captata con uno scavo profondo una decina di metri e, per mezzo di una speciale tubatura di acciaio, viene portata a valle sulla strada per la Bossola fino al luogo in cui sta sorgendo appunto lo stabilimento". L'attività di imbottigliamento e commercializzazione dell'acqua gragliese era lo scopo della società "Fonte Graglia Santaurio di Colombo-Rossello & C." costituitasi il 3 ottobre 1964. In quel frangente, ancora permeato dal pionierismo della (ri)scoperta, si era presa in considerazione l'ipotesi di riproporre l'acqua gragliese in versione idroterapica, ma "per ora naturalmente non è prevista la costruzione di uno stabilimento per la cura sul luogo dei malati (a questo proposito sorgerà solamente una fontanella situata in un giardino)". Più che altro si sperava che "oltre a portare un certo sollievo economico agli abitanti di questa zona le cui bellezze naturali sono in verità poco sfruttate, l'entrata in commercio della nuova acqua serva a dare notorietà alla regione ed a richiamare un certo numero di turisti". Ed ecco le caratteristiche organolettiche di quella "Lauretana", per così dire, d'annata: "si tratta di un'acqua oligominerale che ha già dato ottimi risultati nella cura delle malattie delle vie urinarie, della gotta, della renella, della diatesi urica e ossalica, dei calcoli al fegato e delle malattie del ricambio. Diuretica e di gusto gradevole, è batteriologicamente pura con una durezza di 0,36 ed un residuo fisso bassissimo (0,01) che la rende facilmente digeribile".
 

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