(Versione stampabile)  

News - 24/01/2025

"Cambiamo atteggiamento: basta allo spirito negativo, più orgoglio per essere attrattivi"

La lettera del direttore generale Uib, Pier Francesco Corcione, al Biellese

 

E' stata pubblicata oggi sul Biellese la lettera di Pier Francesco Corcione, direttore generale dell'Unione Industriale Biellese, che invita a riflettere sull'abitudine al pessimismo nel leggere la realtà e sull'opportunità di cambiare atteggiamento per rafforzare l'orgoglio dei cittadini e migliorare l'attrattività del territorio.

 

La lettera

 

Caro Direttore

 

Ho letto con interesse l’articolo del suo giornale a firma di Marialuisa Pacchioni dal titolo “Assunzioni, Biella è maglia nera” e non ho potuto fare a meno di collegarlo agli altri articoli su altri giornali a firma di giornalisti e non.

 

Come credo sia noto, io non sono biellese ma mi ritengo ormai “adottato” dopo 15 anni di esperienza sul territorio dove ho vissuto con voi le diverse circostanze e avvenimenti che hanno caratterizzato questi anni.

Questa permanenza, unitamente all’opportunità di aver affrontato temi molto diversi e non sempre attinenti al mio ruolo di Direttore Generale dell’Unione Industriale Biellese, mi consentono di essere rammaricato, soprattutto nell’ultimo periodo, nel leggere ancora una volta sulle pagine dei nostri giornali una visione negativa e a volte catastrofistica del nostro territorio, della nostra economia e delle nostre capacità.

Non mi riferisco solo all’articolo citato, dove è evidente che gli stessi numeri di assunzioni (perché di assunzioni parliamo, non di licenziamenti) potevano meritare un titolo diverso, ad esempio: “Biella, nonostante la congiuntura economica, assume 2800 persone nel primo trimestre 2025”, ma anche ad altri articoli comparsi su diversi media locali che nelle scorse settimane ancora una volta, mettono in evidenza solo gli aspetti negativi. Queste “comparse” si sono palesate denunciando l’annoso problema della raggiungibilità del territorio e, quindi, dell’attrattività, che sarebbe causata da un “abbandono” colpevole della Regione (leggi: politica) impegnata a conservare “la poltrona” e non a lottare per il benessere di chi l’ha votata, dimenticandosi che nel passato e nelle precedenti amministrazioni regionali, di cui l’estensore delle critiche faceva parte, non mi pare di aver visto “grandi lotte” e né tantomeno grandi risultati sul tema specifico.

 

Al di là di queste mie considerazioni, sono convinto che il territorio biellese sia invece un luogo magnifico dove lavorare, dove fare impresa, dove studiare, dove ricercare nuovi prodotti e nuove soluzioni, dove sviluppare cultura, dove fare esperienze turistiche uniche e, in una parola, dove vivere.

Preciso che su ognuno degli ambiti citati non ci sono solo progetti per il futuro ma ci sono già oggi delle realizzazioni che lo testimoniano. Mi riferisco ad esempio al Campus di Città Studi dove, includendo l’ITS TAM, si formano 1500 giovani che arrivano da tutto il mondo; ai servizi di assistenza sociale e sanitaria che in alcuni casi sono decisamente migliori rispetto ad altri territori; all’attività di sperimentazione e ricerca che tutte le aziende svolgono, anche in forma aggregata come nel caso di MagnoLab; alle iniziative culturali promosse dalle Fondazioni, bancarie e non, operanti sul territorio.

 

Mi permetto anche di aggiungere che a proposito di politica, e certamente posizionandomi - per ruolo - distante dai singoli partiti, ho riscontrato e riscontro nelle mie interlocuzioni una politica, ovvero delle persone che la rappresentano a tutti i livelli, disponibili ad ascoltare, ad interagire ed anche a lavorare insieme ai soggetti privati per lo sviluppo e il benessere delle persone.

 

E’ quindi tutto perfetto dal mio punto di vista? Certamente no, i problemi ci sono (compreso quello dell’accessibilità del nostro territorio). In alcuni casi sono esogeni, con riferimento all’economia generale, ed in altri fanno riferimento purtroppo, da un lato, alle gabelle burocratiche tipiche del nostro Paese, e, dall’altro, anche ad uno spirito prevalentemente negativo dettato solo dalla volontà di dire che “qualcun altro” dovrebbe fare cose che non fa. Su questo atteggiamento possiamo – e dobbiamo – intervenire.

 

Concludo nella convinzione che i problemi si devono affrontare e risolvere con minori “denunce” e più “lavoro” e che l’attrattività passa anche attraverso l’orgoglio dei cittadini, a tutti i livelli economici e sociali, e dal ruolo fondamentale dei media, che possono essere davvero gli ambasciatori e, in alcuni casi, i promotori di un diverso modo di includere e valorizzare il territorio.

 

Pier Francesco Corcione, Direttore Generale Unione Industriale Biellese

Sito di provenienza: Unione Industriale Biellese - https://www.ui.biella.it